I videogiochi rappresentano una parte fondamentale della vita di milioni di italiani. E sia che si sia ancora videogiocatori, sia che questo ruolo sia stato accantonato, poco cambia: quando si guarda ai videogame lo si fa sempre con un pizzico di passione, nostalgia e ammirazione.
Ciò premesso, può essere utile ricordare che lo Strong Nazional Museum of Play di Rochester, nei pressi di New York, ha appena aggiornato la sua Hall of Fame.
Certo, magari i nomi che seguono non diranno granché a quelle persone la cui esperienza di gioco è incentrata per lo più sulla Scopa o sul 21, ma ai fan delle console suggeriranno molto, molto di più.
Il Museo
Prima di comprendere quali siano i nuovi ingressi, ricordiamo che lo Strong Nazional Museum of Play è una strutturata nata a Rochester nel 1969, raccogliendo nei decenni un’infinita collezione di giocattoli e materiali connessi al comparto del gioco. Dunque, con il passare degli anni, i videogiochi non potevano che occupare un ruolo di grande rilievo, valutato il loro ruolo centrale nella storia dell’intrattenimento.
Per quanto poi i criteri con cui vengono scelti i nuovi videogiochi da inserire nella Hall of Fame, i videogame devono essere un’icona, fuori dal tempo, in tutto il mondo e in grado di influenzare anche altre produzioni.
Chi troviamo nella Hall of Fame: i migliori videogiochi
Con i requisiti di cui sopra, non stupisce che la prima selezione di titoli (2015) abbia premiato alcune vecchie glorie. Troviamo dunque Pong (1972), Pac-Man (1980), Tetris (1984), Super Mario Bros (1985). Sempre nel 2015, furono premiati anche due titoli più recenti come Doom (2004)e World of Warcraft (2004).
Quindi, nel 2016, la Hall of Fame si arricchì con The Legend of Zelda (1986), The Oregon Trail (1971), The Sims (2000), Sonic the Hedgehog (1991) e Space Invaders (1978). Nel 2017 fu invece la volta di GTA 3 (2001), Pokémon Rosso e Blu (1996), Street Fighter II (1991), oltre che Donkey Kong (1981) e Halo: Combat Evolved (2001).
Passando al 2018, qui entrarono John Madden Football (1988), Tomb Raider (1996), Final Fantasy VII (1997) e Spacewar! (1962). Altri quattro titoli entrarono nel 2019: si trattava del Solitario di Microsoft (1990), Mortal Kombat (1992), Colossal Cave Adventure (1976) e Super Mario Kart (1992).
Giungendo ai tempi più recenti, nel 2020 entrò Minecraft (2011), oltre che King’s Quest (1984), Centipede (1981) e Bejeweled (2001). Quindi, arrivando al 2021, si assistette all’arrivo di Where in the World is Carmen Sandiego? (1985), Animal Crossing (2001), Microsoft FlightSimulator (1982) e StarCraft (1998).
E l’ultima selezione? Il 2022 è corso ai ripari su vari fronti, garantendo l’ingresso nella Hall of Fame di Civilization, Ms. Pac-Man, Dance Dance Revolution, The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Non ci resta che attendere il 2023: tra i titoli candidati, che sono attualmente in una lista di attesa per essere a pieno titolo considerati all’interno della ristretta selezione, troviamo Resident Evil, Metroid e Candy Crush.