Quando bisogna sostituire la flotta di veicoli commerciali è bene prendere valutare tutti gli aspetti dell’operazione con cognizione di causa. Che si possegga un furgone o un’intero autoparco, qualsiasi imprenditore sa quanto sia importante poter risparmiare fino all’ultimo centesimo. I più oculati sanno che il risparmio non si realizza solo in fase di acquisto, ma anche e soprattutto nel lungo periodo.
In gran parte dei casi, i costi di esercizio di un veicolo commerciale fanno la differenza nel computo delle spese aziendali, al capitolo mobilità. Ecco quindi che, alla ricerca del risparmio, i fattori chiave vanno ricercati un un mix composto da prezzo d’acquisto, consumo di carburante, costi amministrativi e di gestione.
Il perfetto bilanciamento di questi elementi può fare davvero la differenza, e deve tenere conto della esigenze d’uso effettive che il nuovo mezzo è chiamato a coprire. La scelta del veicolo più adatto alle proprie esigenze va fatta quindi razionalmente, scomponendo il problema della scelta in una serie di fattori distinti.
Cosa bisogna valutare
Il comparto meccanico di un veicolo sarà certamente il primo oggetto di analisi, da parte dell’imprenditore. Il nuovo furgone dovrà essere sufficientemente capiente, dovrà poter fornire prestazioni adeguate al suo utilizzo, e deve consumare quanto meno carburante possibile. Parallelamente, ciò che ci si aspetta dal veicolo è un’affidabilità tale da dover ricorrere alle cure del meccanico solo per la manutenzione ordinaria programmata.
Partendo dal motore quindi, il mercato offre tante alternative, ciascuna valida per una specifica condizione di carico e di guida. Le aziende che usano i furgoni per trasportare carichi gravosi hanno bisogno di motori con grandi doti di coppia motrice.
La scelta ricadrà quindi su moderni turbodiesel, in grado di spingere forte già da bassi regimi e di contenere i consumi di carburanti. Si tratta di una soluzione particolarmente indicata anche per chi percorre tanti chilometri, perché i moderni propulsori diesel danno il meglio di sé su lunghi tragitti e una volta raggiunta la corretta temperatura di esercizio.
Al contrario, chi si muove spesso in città e magari registra percorrenze annuali contenute, la soluzione più interessante arriva dai moderni propulsori a benzina, meglio ancora se ibridi o ibridi plug-in. Questi propulsori vanno subito in temperatura e normalmente richiedono meno manutenzione, rispetto ai diesel anche di ultima generazione.
Il comparto ibrido è consigliato solo a chi si muove nel traffico urbano o in percorsi extraurbani fatti di curve e saliscendi. In autostrada i vantaggi della parte elettrica che affianca il motore termico sono pressoché nulli, sia in termini di consumi che per quanto concerne le prestazioni.
L’elettrico potrebbe rappresentare una soluzione indicata per chi si muove in aree metropolitane ben servite da stazioni di ricarica, e per chi non deve percorrere molti chilometri nell’arco della giornata.
La capacità di carico ovviamente è l’altro grande fattore da considerare. Acquistare un veicolo che risponda perfettamente alle proprie necessità sarebbe la scelta più oculata. Un mezzo sovradimensionato potrebbe risultare un problema in termini di ingombri nella guida di tutti i giorni, se non si va a sfruttare quotidianamente la sua volumetria. Viceversa, un furgone più piccolo magari proposto a un prezzo allettante ci taglierebbe fuori da tante opportunità di business.
L’affidabilità infine è un altro tema su cui si gioca buona parte della valutazione in fase di acquisto. Ad oggi tutti i costruttori propongono modelli affidabili e performanti. Ciò che può fare la differenza è la convenienza dei programmi di manutenzione offerti dalla casa. Sull’acquisto dell’usato, è sufficiente informarsi circa il modello in questione per conoscerne facilmente i difetti tipici e i problemi più comuni.