(Intervista pubblicata su Gazzetta di Mantova il 1 aprile 2017)
«Il Pd con Renzi è l’unica alternativa ai populismi di Grillo e Salvini». Così il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina si presenta ai mantovani. Oggi pomeriggio alle 15.30 sarà a Moglia per sostenere il sindaco Simona Maretti impegnata nella campagna elettorale per il secondo mandato. L’appuntamento è nella nuova sede di «CambiaMoglia», la lista che l’appoggia. Martina sveste, per un attimo, i panni del ministro e si cala in quello di braccio destro di Renzi nella corsa alla segreteria nazionale del Pd, suo equilibratore e procacciatore di voti tra quegli iscritti e quei simpatizzanti provenienti dalla tradizione di sinistra che, ad un certo punto dopo la sconfitta al referendum istituzionale e la traumatica scissione di Bersani e D’Alema, si sono sentiti senza più un riferimento. Martina arriva nel Mantovano nel weekend in cui si concludono i congressi di circolo che stanno dando un larghissimo seguito a Renzi. Il capoluogo si sta rivelando la roccaforte dell’ex premier ed ex segretario: finora il consenso su di lui ha raggiunto l’85% e domani è in programma la convenzione dei circoli 1 e Mantova in salute che contano 155 iscritti dei 393 registrati in città.
Che cosa significa il ticket Renzi-Martina per il Pd? Forse un modo per bilanciare la tendenza dell’ex segretario a muoversi come l’uomo solo al comando?
«Significa squadra e vale per tutti. Non riguarderà solo due persone ma tanti che lavoreranno con noi. Vogliamo dimostrare che pluralità di pensieri e unità d’impegno stanno insieme nel Partito democratico».
Renzi si avvia a vincere nei circoli con una percentuale di consenso molto alta; che cosa dovrebbe proporre di nuovo per convincere i non iscritti al partito a votarlo alle primarie? E quanta gente dovrebbe andare alle urne il 30 aprile per considerare le primarie un successo?
«Intanto vorrei dire che la partecipazione nei nostri circoli di migliaia di iscritti in questi giorni è un bellissimo segnale di impegno. Il Pd è l’unico partito in grado di organizzare un conforto così largo e partecipato e di questo dobbiamo essere orgogliosi. Le primarie di fine aprile sono un’altra tappa utile per coinvolgere in particolare i nostri elettori. Sono sicuro che andranno in tanti, stupendoci ancora una volta. Noi dobbiamo continuare a presentare il nostro progetto per il Partito Democratico e per l’Italia proponendo idee utili a partire dal lavoro, dai giovani, dalla cura delle persone. Dall’equità e dal rilancio dello sviluppo. Il Pd con Renzi è l’unica alternativa forte possibile alle derive dannose dei Grillo e dei Salvini».
Cosa risponde a chi accusa il governo Gentiloni di essere troppo appiattito su quello che lo ha preceduto guidato da Renzi?
«Un governo si giudica per quello che fa. E noi stiamo portando avanti scelte e impegni in coerenza con lo sforzo di cambiamento promosso in questi anni. Dobbiamo stare concentrati su alcuni temi decisivi per l’Italia come il rilancio del lavoro e dello sviluppo sapendo che su questo in particolare verremo valutati».
Sondaggi riservati del Pd la indicherebbero come l’uomo giusto, in Lombardia, per sfidare Maroni alle elezioni regionali del prossimo anno. Cosa ne pensa?
«Penso che il Pd e il centrosinistra hanno tante energie utili in Lombardia per vincere le prossime elezioni. Di sicuro io darò una mano. Siamo una squadra oggi e lo saremo anche domani quando presenteremo ai lombardi la nostra proposta per il futuro della Regione».