Come si può facilmente intuire, sappiamo alla perfezione come l’evoluzione tecnologica stia modificando praticamente ogni settore della nostra vita. Si va dal campo dell’intrattenimento, con la diffusione sempre maggiore di portali coinvolgenti e sicuri come https://www.casino777.ch/it/, fino ad arrivare a campi più legati alla vita di tutti i giorni, come le case smart oppure all’ambito lavorativo, come l’uso di pc sempre più performanti.
Ebbene, proprio in relazione all’uso dei computer, c’è un’altra componente che si appresta a sparire, facendo la stessa fine dei floppy disk. Stiamo facendo riferimento agli hard disk. In un settore in cui i dischi SSD ormai rappresentano una certezza e si stanno affermando come una consuetudine, ecco che i vecchi hard disk meccanici magnetici rischiano davvero di sparire dal mercato in via definitiva.
Prima i floppy disk, ora gli hard disk meccanici
La tecnologia continua a progredire ed è chiaro che ci sono certi dispositivi che si possono considerare superati. Si è potuto notare qualche tempo con i floppy disk, che hanno rappresentato uno strumento largamente diffuso per anni e anni per l’archiviazione e la condivisione di file, che hanno lasciato successivamente il posto ai cd-rom, così come ai dvd, alle chiavette usb e, infine, ai vari servizi che vengono proposti in cloud.
Ebbene, a questo punto pare essere arrivata la volta dei supporti di archiviazione. Gli hdd magnetici, ovvero i classici dischi rigidi meccanici, pare che siano prossimi alla scomparsa. Non è solo una sensazione, ma è un dato di fatto. Al giorno d’oggi, infatti, i vari dischi allo stato solido SSD si caratterizzano per essere molto più rapidi, efficienti e performanti e, di conseguenza, vengono scelti sempre più di frequente per ogni tipologia di computer.
Il triste trend legato alle vendite degli hard disk meccanici
Le vendite degli hard disk sono calate in maniera sensibile. Basti pensare i dati che si riferiscono al secondo trimestre di quest’anno, che hanno rilevato come i vecchi hard disk da 3.5 pollici dedicati ai server e quelli da 3.5 pollici per i pc desktop, così come quelli da 2.5 pollici per laptop e mini pc hanno subito una battuta d’arresto notevole.
Complessivamente, il numero legato alle spedizioni di hard disk magnetici nel corso del secondo trimestre del 2022 è arrivato a toccare quota 45 milioni di pezzi. La diminuzione che è stata registrata è pari al 16% in confronto al primo trimestre del 2022, ma soprattutto tocca il 34% in meno in confronto ai dati che sono stati registrati nel 2021.
I dischi che vengono impiegati per enterprise hanno toccato quota due e milioni di mezzi di vendite, mentre la tipologia nearline storage è rimasta intorno a 19 milioni di pezzi vendute. Il primo e sostanziale decremento in termini di vendite è stato registrato nella versione da 3.5 pollici destinata ai consumatori finali, con il 30% in meno. Insomma, anche i grandi colossi del settore stanno facendo fatica, dal momento che Seagate ha fatto registrare quasi il 30% di dischi rigidi venduti in meno, mentre le vendite di Toshiba si sono abbassate di quasi il 43% e Western Digital ha fatto registrare un calo di vendite pari al 34.6%. insomma, per una tecnologia che comincia a essere sempre più obsoleta, sono dati per cui non serve a nulla stupirsi. D’altra parte, si tratta pur sempre di una tecnologia che è stata inventata nel 1956 e, nonostante i vari miglioramenti e adattamenti nel corso del tempo, al giorno d’oggi si può considerare in tutto e per tutto superata, con l’esplosione delle vendite dei dischi allo stato solido SSD, che consumano di meno, sono più rapidi e non producono rumori.