Disturbi dell’apprendimento:cosa sono e come affrontarli

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Ogni bambino, adolescente o adulto è dotato di una propria unicità: ha un proprio stile cognitivo e di apprendimento, una propria capacità di espressione che si discosta e differisce dagli altri. Questi stili e capacità sono influenzati inevitabilmente dall’ambiente (teoria ecologica di Bronfenbrenner, teorie socio costruttivista di Vygotskij, teoria dell’apprendimento sociale di Bandura ecc). Allora come riconoscere i diversi disturbi dell’apprendimento e valorizzare le potenzialità di tutti e ciascuno?

L’apprendimento inteso come la capacità di imparare cose nuove in qualsiasi ambito della vita in un’ottica di life long learning (8 competenze chiave per un apprendimento permanente. Raccomandazione del Consiglio 2016  aggiornata il 22 maggio del 2018) può essere inficiato da disfunzionalità da cui deriva il disturbo dell’apprendimento (che rientra nel disturbo del neurosviluppo in quanto si manifesta nelle prime fasi dello sviluppo del bambino ossia quando il bambino inizia a parlare e a camminare.). Si manifesta in presenza di difficoltà nella concentrazione o nell’attenzione, nel linguaggio o nell’elaborazione delle informazioni visive e uditive.

Questi disturbi sono numerosi a seconda che si tratti di disturbi non specifici dell’apprendimento (DNSA) o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) è richiesta o meno (a seconda della gravità del disturbo stesso) la presenza di figure specializzate che sappiano guidare l’alunno (in qualsiasi ciclo e grado di istruzione) favorendo lo sviluppo della persona nelle sue potenzialità e garantendo il suo successo formativo. Per far questo è fondamentale che il futuro professionista, oltre ad avere una laurea magistrale prosegua la sua formazione accademica accedendo ad programma di un master DSA presso un ateneo telematico per coloro che prediligono, per impegni lavorativi o personali, una didattica e-learning, come l’offerta formativa in materia dell’Università Telematica Niccolò Cusano, oppure presso le università tradizionali. O ancora per coloro che vogliono specializzarsi in questo ambito possono accedere al concorso per la specializzazione sul sostegno TFA (Tirocinio Formativo Attivo) laddove si abbia l’aspirazione o il desiderio di specializzarsi sul sostegno.

Conseguire un master e accedere alla specializzazione consentirà al futuro professionista di acquisire le conoscenze, abilità e competenze necessarie per poter gestire i casi che gli verranno affidati. Ad esempio all’interno della scuola, a seconda del livello di gravità dell’alunno che verrà affidato al docente di sostegno, si dovrà intervenire adottando diverse metodologie didattiche che favoriscono l’inclusione scolastica e l’apprendimento, potenziando i punti di forza e valorizzando i punti di debolezza attraverso, ad esempio, l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative. Uno studente dislessico sarà dispensato dalla lettura ad alta voce, l’insegnante di sostegno e curriculare provvederanno alla preparazione di mappe concettuali da studiare  o ancora ci saranno dei tempi aggiuntivi, pari al 30% del tempo concesso per l’espletamento della prova o, in alternativa, la verifica sarà prevederà minor numero di esercizi da svolgere; se siamo in presenza di discalculia l’alunno potrà avvalersi – compensando il proprio disturbo – dell’uso della calcolatrice e/o formulari. O ancora, in una classe con diversi alunni con Disturbi dell’apprendimento l’insegnante potrà prediligere lavori in team working così da applicare il peer tutoring o improntare lezioni che saranno funzionali alla realizzazione di un project work attraverso cui si andranno a stimolare gli stili cognitivi e di apprendimento di tutti affinché nessuno si senta escluso.

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